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Bernalda - Il Castello di Torre di Mare a Metaponto

Logo Basilicata Vacanze Bernalda Sulla foce del Basento, luogo dove nell’antichità si svilupparono le grandi civiltà che gravitavano nel Metapontino, vi era una città che documenti del 1222 denominavano "Città della Santa Trinità, che oggi si chiama Torre di Mare, nominata invece, in età sveva, come Torre Maggiore.

Il centro scomparve come intorno alla metà del XVII sec., ma di esso rimangono alcune memorie.

Si racconta che un feudatario del luogo si fosse innamorato di una bellissima popolana dal semplice nome di Maria. Egli entrò di forza nella casa dei suoi genitori, prelevò la fanciulla e si dileguò nella notte, portandosi la popolana nel bosco.

Violentò la fanciulla per tutta la notte e l’abbandonò nel bosco dicendole: "Tornerò presto a prenderti, quando ne avrò voglia".

I genitori, preoccupati del non ritorno, pensarono che il signore di Torre di Mare fosse innamorato e che avesse portato la loro bambina nel castello; andarono in cerca della fanciulla, ma niente. Essa era proprio scomparsa.

Dopo giorni e giorni fu trovata morta nel bosco di Metaponto, tutta mangiucchiata dagli animali.

Quello spettacolo rimase così vivo nel piccolo fratellino di Maria, che questi decise che un giorno si sarebbe vendicato.

Venne il giorno della maggiore età, e vide che nel frattempo era cresciuta anche la figlia del feudatario di Torre. Con degli amici decise di rapirla e di portarla nel bosco per usarle violenza. "Ti prego, non farmi del male!" –disse la principessina– o mio padre ti ucciderà". "E che m’importa?" –esclamò lo spavaldo.

Anche quella fanciulla fu ammazzata, e si dice che dentro il castello di Torre di Mare fosse appesa una testa di un popolano cui era stata uccisa la sorella.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.