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Policoro - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Policoro L’attuale Policoro (anticamente Polico da parola greca che significa molto spazioso) è cresciuta in pochi decenni, a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, con la Riforma Agraria (i cui effetti furono immediati e sconvolgenti) e con l’Autonomia Comunale, ottenuta nel 1959. Fino all’inizio degli anni ‘50, infatti, si affermava nei paesi vicini: A Pllicore chi ci va, ci more, per affermare che l’immenso feudo baronale era paludoso, malarico e portatore di morte. Sorse sul sito dell’antica Heraclea, edificata a sua volta su Siris, la più antica colonia greca, sopra un territorio già frequentato da commercianti micenei. Siris, secondo Strabone, fu fondata da un gruppo d’esuli greci di stirpe ionica, agli inizi del VII sec. a.C., sulla collina. Acquistò subito una rilevante prosperità economica, divenendo un centro commerciale per gli scambi con le popolazioni dell’entroterra e suscitando le gelosie della vicina Metaponto; poi nel 575-530 a. C. fu distrutta dalle fondamenta da un’azione combinata delle forze alleate di Metaponto, Sibari e Crotone. Nel 433 a.C. nella stessa zona fu fondata Heraclea, un’altra colonia greca che le fonti storiche attribuiscono a Taranto. Reperti archeologici documentano che la città fu difesa da un muro di fortificazione e da un fossato. Nel 374 a. C. divenne la capitale della Lega italiota, alleanza delle colonie della Magna Grecia, nata per difendersi dalle prementi forze lucane. In questo periodo ottenne il suo maggiore splendore politico. Intorno al 326 a.C. si svincolò dalla protezione di Taranto, si governò con leggi proprie e coniò la sua moneta con l’effigie di Ercole con la clava e il leone Nemeo, simbolo che sarà poi lo stemma comunale.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.