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Tricarico - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Tricarico Il suo toponimo, secondo il Racioppi, potrebbe derivare da trigarium, luogo da maneggio dei cavalli o dal basso latino tricalium, trivio (sorge su tre colli). Ci sono varie tracce preistoriche con siti archeologici come: a valico Tre Cancelli ove sono visibili alcuni resti della civita (IV-I secolo a.C.), città fortificata lucana con tre cinte murarie e porte d’accesso, a Serra del Cedro, città fortificata lucana con necropoli, (VI-III sec. a.C.), a Calle, edificio termale d’età tardo imperiale e a S. Agata, villa d’età imperiale (IV sec. a.C.) e tombe altomedioevali. Tricarico, roccaforte longobarda (849) nel sistema difensivo del gastaldato di Salerno, sorse certamente su un nucleo urbano preesistente fornito di mura. Divenne coi Bizantini Kastron, città fortificata, circondata da cinta muraria con varie porte: Porta Fontana, Porta Rabatana, Porta Monte e Porta Saracena. Nel 1048, con l’occupazione normanna, diventò contea ed inclusa nel ducato di Puglia e Calabria. Appartenne a diversi signori, tra cui il principe di Bisignano Nicolò Berardino, Francesco Pignatelli, Alessandro Ferrero, Ruggiero Sanseverino, Francesco Sforza ed infine ai Revertera, duchi di Salandra, che tennero il feudo fino alla soppressione della feudalità. Nella storia contemporanea di Tricarico molto ha inciso il lavoro impegnato di monsignor Raffaello delle Nocche e del sacerdote don Pancrazio Toscano, in campo civile e religioso e di Rocco Scotellaro, nel settore politico e letterario. Nel 968 il patriarca di Costantinopoli fondò la diocesi di Tricarico, che fu di rito greco e suffraganea della sede metropolita d’Otranto. Nel 1060, con l’occupazione dei Normanni, la diocesi tricaricese passò al rito latino e divenne suffraganea d’Acerenza.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.