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La Storia di Matera

Logo Basilicata Vacanze Matera È ormai certo che il suo territorio fu abitato ininterrottamente fin dal paleolitico. In età ellenica la zona fu sotto l'influsso delle popolazioni della Magna Grecia, successivamente accolse fuggiaschi di Metaponto e di Eraclea (dai quali proviene probabilmente il nome Met+Era). Le origini della città risalirebbero al consolato di Metello (III sec. a.C.), che la battezzò Metheola. Nel 664 d.C. Matera passò sotto il dominio longobardo e venne annessa al ducato di Benevento, ma in seguito all'invasione dei Franchi subì gravi devastazioni. Le testimonianze più importanti risalgono alla prima fase medievale, ai secoli VII e VIII che videro lo stabilirsi nelle numerose grotte comunità monastiche benedettine e greco-ortodosse. I secoli IX e X furono caratterizzati da aspre lotte fra saraceni e bizantini, che tentarono più volte di impadronirsi della regione, e gli imperatori tedeschi, in particolare Ludovico II, che tentarono di scacciarli distruggendo però la città. Dopo l'insediamento dei normanni in Sicilia, nel 1043 Matera fu retta dal conte Guglielmo Bracci di Ferro. Nei secoli seguenti, fra pestilenze e terremoti, Matera passò anche attraverso una breve fase comunale per approdare nel XV secolo ai d'Aragona e attraverso quest'ultimi, ai conti Tramontano. Nel 1514, però, la popolazione inferocita dalle ingiustizie e dalla violenze subite insorse e uccise il conte Giovanni Carlo Tramontano. Nel 1633, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia pugliese di Terra d'Otranto, di cui fino ad allora era parte integrante, diventando capoluogo della Basilicata. Tale titolo le rimase fino al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì le competenze a Potenza. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia. Occorre ricordare che nel 1935 la provincia di Matera ospitò il confino dello scrittore, medico e pittore Carlo Levi, il quale, sulla scorta di quella che divenne un'esperienza umana profonda, nel 1945 pubblicò il romanzo Cristo si è fermato a Eboli. Nel 1975, alla sua morte, Levi venne seppellito per sua volontà ad Aliano. Il 21 settembre il popolo materano insorge contro l'oppressione esercitata dall'occupazione nazista, dopo che questi demolirono il "palazzo della milizia" con all'interno 11 persone, tra cui Natale e Francesco Farina, rispettivamente figlio e padre, quest'ultimo recatosi nell'edificio prima della demolizione pagando un riscatto tentando di far liberare il figlio. Altre dieci persone trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. Matera fu la prima città italiana a insorgere contro i nazisti e per questo insignita della medaglia d'argento al valor militare. Nel 1948 nacque la questione dei sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti prima, e da Alcide De Gasperi dopo. I Sassi divennero il simbolo nazionale dell'arretratezza e del sottosviluppo del meridione d'Italia. Nel 1952 si giunse allo stanziamento di fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale confluirono le 15.000 persone che abitavano le case-grotta. Di questi nuovi quartieri quello realizzato dall'INA-Casa, denominanto Le "Spine Bianche", rappresenta un opera di grande rilevanza architettonica di quella corrente Neorealista del Razionalismo italiano del secondo dopoguerra.

FONTE: Wikipedia

 

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