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Atella - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Atella Posta al centro della Valle di Vitalba, dal nome del casale Vitalba scomparso alla fine del Duecento, fu costruita tra il 1320 e il 1330 da Giovanni d’Angiò, signore della valle e conte di Gravina che per popolarla emanò un decreto secondo il quale i cittadini erano esentati dalle tasse per un decennio. L’obiettivo fu subito raggiunto poiché tanta gente del circondario si trasferì ad Atella, sfuggendo così all’enorme pressione fiscale di quel periodo. Per quanto riguarda la sua origine (il nome pare derivi da Ater) ci sono varie ipotesi: sorta nel terzo secolo a.C. per opera di profughi provenienti da Atella campana durante la seconda guerra punica o sulle rovine di Celenna, città citata da Virgilio nel VII libro dell’Eneide, o addirittura nel IV secolo a.C. in seguito al ritrovamento di una necropoli nel territorio di S. Eligio. È stato ritrovato anche un sarcofago romano d’epoca imperiale che è custodito nel Museo Nazionale di Napoli. Nel Trecento e nel Quattrocento Atella fu una delle cittadine più importanti della Basilicata: pagava più tasse d’ogni altro paese della regione, i prodotti del suo territorio raggiungevano i più importanti mercati del Meridione d’Italia e diversi atellani frequentavano corti principesche italiane. Il Racioppi parla dello scontro, avvenuto nel 1496, tra francesi e spagnoli che circondarono la città. L’assedio durò un mese e Atella fu infine dominata dagli Spagnoli.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.