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Viggiano - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Viggiano Fu antico Pagus di Grumentum. Trae il suo nome da Vibianus, dal gentilizio romano Vibius, secondo Giacomo Racioppi. Nel sec. X sorse un insediamento basiliano. Importante fu la laura (piccolo eremo) di Santa Maria de La Preta, della quale rimangono le rovine su un bastione di roccia, a strapiombo sul torrente Casale. Intorno a questo monastero si formò il primo agglomerato del popolo viggianese. I monaci diffondevano, con la predicazione e le icone bizantine, il messaggio mariano che avevano portato dall’oriente; e furono proprio loro in quell’epoca ad insegnare ai pastori lucani a scolpire le prime statue lignee della Madonna, come fu per quella di Viggiano. L’antica Bizzano, fortificata dai Longobardi, appartenne nel 1239 a Berengario. Partecipò nel 1268 alla rivolta ghibellina; fu poi assegnata da Carlo d’Angiò a Bernardo de la Baume. Fu feudo, nel sec. XIV di Giovanni Pipino. Appartenne poi ai Sanseverino, ai Dentice, ai principi di Sangro, ai Del Balzo, ai Loffredo di Potenza e ai Sanfelice di Monteforte. Nel 1799 prese parte alla rivolta antiborbonica e nel 1821 e 1848 partecipò ai moti carbonari. Nel 1866 insorse contro i Francesi sopportando massacri e saccheggi. In località Le Vigne, nel 1936, fu scoperto il pavimento in mosaico di una villa d’età romana.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.