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Lagonegro - Cappella di Santa Maria delle Nevi

Logo Basilicata Vacanze Lagonegro Tra i monti più belli dell'Appennino è il Sirino con i suoi 1908 metri sul l.m. Su questo monte che si affaccia superbo sul Tirreno e sullo Ionio e dal quale si possono ammirare albe e tramonti favolosi si erge la cappella di Santa Maria delle Nevi, costruita nei primi anni del 1600, perché è certo che nel 1633 era già finta, secondo una nota del 14 novembre 1633. Di forma quadrangolare, volta a ponente, è incassata nella roccia ed è rivestita di pietre spuntate a secco che le danno un gradevole aspetto. Nell'interno è divisa in tre corpi in comunicazione tra loro: nel corpo più grande è la Cappella, gli altri due servono per il ricovero dei pellegrini. L'altare è in muratura con nicchia di legno soprastante. Nella nicchia si venera l'immagine dell'amata Protettrice: la statua, da giugno a settembre e un quadro a colori su zinco gli altri mesi dell'anno La costruzione e l'intitolazione si deve al sacerdote Grisolia, forse per creare un gemellaggio con Santa Maria Maggiore.Nel bosco, due o trecento metri prima di giungere al Pilatu, c'era un annoso faggio biforcato, ben distinto dagli altri per le molte robuste e tortuose radici che emergevano dal suolo, tra le quali era infissa una Croce di legno e nel fusto erano incisi i nomi dei devoti. Era il famoso faggio di "MANDAMIANTONIA" su cui, narra una leggenda popolare, in un anno che non si era portata in città, nel mese di settembre la statua della Vergine. Essa, sotto forma di nobile Signora apparve ad un pastorello e gli disse di andare a chiamare l'arciprete Antonio, mentre Lei prometteva di custodire le pecore. Il pastorello eseguì l'ordine ed al suo ritorno trovò il gregge raccolto e ben pasciuto, ma della Signora non c'era più nessuna traccia ( il faggio è stato reciso nel 1918 per ordine municipale). Quest'anno, in occasione del Giubileo, la statua della Madonna delle Nevi dovrebbe essere incoronata da Giovanni Paolo II. Già nel 1900 la statua venne solennemente incoronata con grandi festeggiamenti.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.